La regolarizzazione dei lavoratori che si occupano di assistenza informale è la soluzione incoraggiata da Caritas Europa anche per limitare, in ambito Ue, il divario Est-Ovest che continua a crescere. Le conseguenze di questo “care drain” nel Paese di origine possono essere devastanti, da un lato vengono lasciati centinaia di migliaia di bambini in Moldova, Romania, Ucraina, Bulgaria a crescere senza i genitori.
Dall’altro a esser lasciati soli ci sono anche i genitori, persone anziane, quindi, senza assistenza e senza la vicinanza e le cure dei figli che lavorano all’estero. Stando al report di Caritas Europa l’assistenza a lungo termine è poco sviluppata in Romania. Oltre il 95% del gli anziani sono assistiti in modo informale. Regolari servizi di cura socio-assistenziale sono rari, e perfino inesistenti nelle zone rurali e nelle piccole città.
Situazioni analoghe si ritrovano anche in Paesi vicini come Moldavia e Ucraina. Nel 2005 due psichiatri ucraini, Andriy Kiselyov e Anatoliy Faifrych, coniarono la formula “sindrome Italia” per definire una speciale forma di depressione che colpiva tante donne tornate in patria dall’Italia, dove per anni avevano lavorato come badanti, spesso per 24 ore al giorno in condizioni di isolamento.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)