Gli 8-11 milioni di francesi che si prendono cura di un genitore anziano, di un coniuge malato o di un figlio disabile, stanno finalmente emergendo dall'ombra. Quasi un francese su due (48%) conosce ora il termine" aidant" rispetto a circa uno su quattro(28%) nel 2015, secondo il 6 ° Rapporto dei caregiver della Fondazione April e dell'Istituto BVA.
Eppure i caregiver mostrano ancora poca consapevolezza del proprio stato. “Sei su dieci ancora non sanno di assumere questo ruolo. Non conoscono i rischi e i diritti associati a questo status, come il diritto alla pausa.
Aiutarli a uscire da questa situazione è una questione pubblica, poiché corrono rischi anche per la propria salute ", dice Fabienne Ernoult, delegata generale per la CSR e la Fondazione April. Durante la quarantena è venuta alla luce l'importanza del loro ruolo. “Hanno permesso al Paese di resistere...Sono loro che hanno permesso all'ospedale di riprendersi. svuotare i pazienti regolari per fare spazio ai pazienti Covid. I caregiver però escono scioccati ed esausti da questa fase", osserva Olivier Morice, delegato generale del collettivo Je t'aide, portatore della Giornata nazionale dei caregivers del 6 ottobre. Ma nonostante il doppio lavoro che debbono affrontare, i caregiver sono, anche se soli e oberati di lavoro, per l'85% convinti che il loro impegno porti giovamento alla persona accudita.
Anche a livello economico il loro lavoro, il cui valore si aggira intorno ai 12 - 16 miliardi di euro, secondo il National Security Fundfor Autonomy (CNSA), offre alla società un risparmio sul PIL di circa lo 0, 8%del PIL. Ma di questi 11 milioni di caregiver, due terzi lavorano e hanno difficoltà a conciliare il proprio ruolo con la propria vita professionale.
Dal 1° ottobre, il congedo per caregiver ha finalmente permesso di sostenere finanziariamente le famiglie interessate. D'ora in poi, tutti i caregiver hanno la possibilità di prendere un congedo retribuito, siano essi dipendenti privati, dipendenti pubblici,lavoratori autonomi o disoccupati iscritti al Pôle Emploi. La retribuzione è fissata per un periodo massimo di tre mesi, ma può essere rinnovato, fino a un anno per tutta la carriera.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)