Uno su due non sa di essere affetto dal glaucoma, cosa che permette al male di progredire, tanto che alla fine un caso su cinque arriva a perdere la vista. Anche se non esiste una cura definitiva, con prevenzione e diagnosi precoce si possono limitare le conseguenze visive.
Ad esempio svolgere dell’attività fisica può ridurre il rischio di glaucoma, almeno 30-40 minuti al giorno di camminata moderata o veloce, quattro volte a settimana. Dai dati raccolti dagli oculisti basta aumentare questo tempo di dieci minuti al dì per ridurre del 25% la probabilità di sviluppare la malattia. Gli sport più adatti sono nuoto, corsa, bicicletta e tennis, attività aerobiche che sono in grado di migliorare la circolazione del sangue nell’occhio.
Invece chi soffre già di glaucoma deve evitare allenamenti troppo faticosi. Il maggior fattore di rischio per il glaucoma è la pressione alta all’interno dell’occhio, che lo deteriora mentre spinge sul nervo ottico. Sono comunque fondamentali le visite di controllo che è meglio effettuare una volta ogni 2 anni dopo i 40 anni, anche se sono gli over 60 ad esserne più colpiti. Per arrivare alla diagnosi bastano due semplici test non invasivi, la misurazione del campo visivo e l’imaging delle fibre nervose retiniche e della papilla ottica.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)