È nota la prassi di molti pensionati di trasferirsi in paesi come il Portogallo, farsi bonificare l'importo lordo della propria pensione e quindi beneficiare della tassazione ridotta (10%) specificatamente prevista per le pensioni «di fonte estera». Una mossa conveniente se si pensa al prelievo che invece il loro assegno subirebbe in Italia. Cipro è ancora più conveniente del Portogallo, perché il prelievo scende addirittura al 5%.
Pochi però i controlli sui contribuenti che si sono trasferiti in questi paesi. Laconico il commento della Corte dei Conti inserito nell'ultima Relazione sul rendiconto generale dello Stato: «dai dati emerge evidente l'esigenza di una specifica attenzione, nell'ambito delle attività di controllo, nei confronti dei numerosi italiani che hanno trasferito la residenza in paesi a fiscalità agevolata o in stati che accordano regimi fiscali agevolati».
In quest'ultimo caso si parla innanzitutto di Svizzera, Monaco e Liechtenstein, di Panama, Bermuda e delle Cayman. In tutto sono 514.701 gli italiani residenti in 42 paesi o territori dove il fisco è più leggero se non addirittura «complice». Poche le verifiche e quindi gli italiani all'estero possono dormire sonni tranquilli anche se non hanno tutti i conti in regola.
(Sintesi redatta da: Lupini Lucio)