Dentro di noi abbiamo un orologio biologico regolato sul giro delle 24 ore.
Il gene Period, scoperto nel 1984 da Michael Rosbash, codifica la proteina PER, la cui produzione ed accumulo ritma il «periodo delle 24 ore» e dice al nostro organismo quando riposare.
Gli studiosi del Dipartimento di Matematica del Kaist (The Korea Advanced Institute of Science and Technology) hanno sviluppato un modello spaziotemporale e probabilistico che fa chiarezza sui movimenti delle PER. Poi lo ha condiviso con il gruppo del professor Choogon Lee, dell’Università della Florida, che così ha potuto continuare la ricerca.
In base a questo, è parso chiaro come le proteine PER potessero entrare nel nucleo cellulare.
Lo studio - i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of The National Academy of Sciences (PNAS) - è arrivato a spiegare perché invecchiamento, obesità e demenza ostacolano il ritmo corretto improntato sulle 24 ore. Con un'inevitabile ricaduta sulla qualità del sonno. In presenza dei disturbi citati, il citoplasma si trova oberato di «spazzatura»: aggregazioni di proteine, vacuoli (piccole cavità) di grasso, materiali vari che ostacolano il lavoro delle proteine PER che finiscono per entrare nel nucleo in tempi diversi. E questo spezza la regolarità del ritmo circadiano interrompendo più volte il sonno. «Da matematico, sono contento di questa collaborazione che può migliorare la vita di molte persone - ha concluso il professor Kim -. Spero ci siano più occasioni di incontro nelle ricerche tra la matematica e le scienze biologiche».
(Sintesi redatta da: Righi Enos)