È l’italiano con la massima permanenza tra le stelle e il prossimo a volare sulla Stazione Spaziale Internazionale nel maggio 2017. «Occorre spostare in avanti per tutti l’età della pensione e integrare gli immigrati nel tessuto produttivo», l’astronauta Paolo Nespoli certifica la «fine della terza età». Nella prossima missione: «Per la prima volta in vita mia non dovrò inseguire qualcosa per me sconosciuto. In precedenza una parte rilevante delle energie erano destinate a capire come poter operare. Stavolta potrò focalizzarmi sul compito». Inoltre dice che «Il corpo umano è una macchina e, come tale, si degrada in funzione dell’uso. La scienza migliora le prestazioni e rallenta l’invecchiamento. Alla soglia dei 60 anni riesco a fare le cose di quando ne avevo 40. Si arriva ad un’età avanzata in buone condizioni. L’esperienza aumenta la competitività». Nespoli dice inoltre che l’età non è un parametro oggettivo e, nel valutare l’adeguatezza di una persona in un impiego, vanno adeguati i criteri anagrafici. Decide l’abilità.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)