Una delle pratiche discriminatorie nei confronti dei vecchi è la loro esclusione dagli studi clinici. Essendo l'invecchiamento della popolazione una sfida globale i paesi che massimizzeranno le opportunità e ridurranno al minimo i costi di invecchiamento avranno un vantaggio competitivo rispetto ai paesi che non lo fanno. E' il caso delle cure di lunga durata (LTC) che riguarda varie categorie di persone ma di cui anziani non autosufficienti sono la componente maggioritaria interessando circa 2.275.000 di anziani. Verso di loro sono attivi
due sistemi di offerte socio assistenziali paralleli e separati. Il primo sistema è quello governato dagli enti locali e dalle regioni e riesce a coprire circa il 30% dei bisogni legati alla non autosufficienza, il secondo è quello delle cure informali che mettono in atto le famiglie avvalendosi delle cosiddette badanti. Il settore della LTC in Italia è frammentato e disperso, occorre una maggior collaborazione tra il SSN, le politiche sociali, il mondo del non profit e il profit per verificare meglio le varie esigenze concrete della cittadinanza e programmare risposte. Anche l'Europa sta finanziando progetti collegati alle LTC come Horizon per la ricerca e per i nuovi modelli integrati di assistenza nel campo della salute e del benessere, o Over to Over che prevede l'istituzione di un'agenzia pubblica che aiuti gli anziani che intendono continuare a vivere a casa propria, a sostenere le spese per una adeguata assistenza. Dare oggi risposte valide al problema della longevità e della qualità della vita contribuirà alla crescita e all’occupazione nel nostro paese, per il quale l’età adulta e la vecchiaia possono essere una grande risorsa sociale, economica e culturale.
(Fonte: tratto dall'articolo)