Entro il 2060 gli europei avranno più bambini rispetto ad oggi ma non sarà sufficiente a compensare l’allungamento dell’aspettativa di vita per maschi e femmine. Il risultato sarà che la popolazione più anziana dipendente dai giovani lavoratori raddoppierà nel lungo termine. Questo significa che se oggi ci sono quattro persone in età lavorativa per ogni 65enne, a causa del progressivo invecchiamento, ce ne saranno appena due. E così tra il 2023 e il 2060 le persone in età lavorativa in Europa diminuiranno di 9 milioni.
Tra il 2007 e il 2011 la popolazione in età lavorativa è cresciuta ma i posti di lavoro disponibili sono diminuiti, tra il 2012 e il 2022 l’occupazione per i più giovani è in aumento e compensa che i baby boomers vadano in pensione, ma dal 2023 in poi inizieranno a diminuire sia gli occupati sia le persone in età lavorativa. Secondo la giornalista economica Maithreyi Seetharaman: “Una popolazione più anziana significa costi più alti per il sistema sanitario, con il rischio di sostenibilità fiscale per 16 paesi europei sia sul medio che sul lungo termine. Se si mettono in relazione l’età della popolazione e la spesa sanitaria, si può presupporre che quest’ultima crescerà del 2% del pil entro il 2060”.
(Fonte: tratto dall'articolo)