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Carrino Antonella

L’Eurostat: utilizzo di Internet per la circolazione di dati personali in Europa. Differenze generazionali

13-09-2017

Nel 2016, oltre un quinto degli utenti internet nell’ Ue ha fornito on line dati relativi alla sua salute ma molte altre attività online richiedono la fornitura in rete di informazioni personali. Eurostat ha valutato, quindi, questo fenomeno su vasta scala, indagando sulle differenze di utilizzo fra giovani e anziani e valutando gli aspetti di tutela della privacy. La quota degli utenti di Internet che, lo scorso anno, ha fornito informazioni su Internet varia dal minimo del 31% in Romania al massimo del 92% in Lussemburgo. L’Italia è tra i Paesi che di meno hanno utilizzato la rete e si assesta al 52% contro la media Ue del 71 per cento. Le generazioni più giovani sembrano fornire informazioni personali in linea più facilmente: più di tre quarti (78%) degli utenti di Internet ha dai 16 ai 24 anni e ha condiviso informazioni personali in linea, rispetto al 57% degli utenti di 65-74 anni. Quasi 2 su 10 utenti di Internet UE usano il software anti-tracciamento.Tra gli utenti internet di età compresa tra i 16 e i 24 anni nell'Ue, il 77% aveva intrapreso almeno una delle azioni anti-tracciamento, contro il 56% degli utenti di età compresa trai 65  ei 74 anni. La quota di questi ultimi che non hanno avuto problemi di sicurezza(80%) è leggermente superiore a quella degli utenti di Internet di età compresa tra i 16 e i 24 anni (72%). Tra i due gruppi di età, il problema più comune di sicurezza era l’eliminazione di un virus informatico o di un'altra infezione (24% dei giovani e il 16% degli utenti di Internet più anziani).

(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)

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Autore (Cognome Nome)Carrino Antonella
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2017
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo19000101
Numero
Fontewww.motoresalute.it
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampa13-09-2017
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)
Volume
Approfondimenti
Carrino Antonella
Parole chiave: Dati statistici Digital divide Europa Informatica