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Bazzi Adriana

L’ictus è più insidioso all’alba, ma adesso ci sono nuove cure

www.corriere.it, 06-01-2018

È una questione di tempi. Parliamo di persone che hanno avuto un ictus ischemico acuto e arrivano in un reparto di emergenza. «Secondo le procedure standard – spiega Danilo Toni, Direttore dell’Unità di Trattamento Neurovascolare al Policlinico Umberto I di Roma, Università La Sapienza - se non sono trascorse più di quattro ore e mezza dall’inizio dei sintomi, i medici procedono con la cosiddetta trombolisi, cioè con la somministrazione di farmaci capaci di sciogliere il trombo che ha ostruito le arterie cerebrali, provocando così l’attacco ischemico. E se sono occluse le grandi arterie cerebrali all’interno del cranio, si pratica subito dopo una trombectomia, cioè l’asportazione meccanica del trombo co un intervento chirurgico».

(Fonte: tratto dall'articolo)

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Autore (Cognome Nome)Bazzi Adriana
Casa Editrice, città
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Anno Pubblicazione
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2018-01-06
Numero
Fontewww.corriere.it
Approfondimenti Onlinewww.corriere.it/salute/neuroscienze/18_gennaio_04/ictus-piu-insidioso-all-alba-ma-adesso-ci-sono-nuove-cure-13facfbc-f17b-11e7-b3cc-ab3bb396b08f.shtml
Subtitolo in stampawww.corriere.it, 06-01-2018
Fonte da stampare(Fonte: tratto dall'articolo)
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Bazzi Adriana
Parole chiave: Ospedale Ictus Malattie cardiovascolari