Soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione è previsto, nei prossimi anni, un aumento del 34% dei casi di ictus. E’ quanto emerge dal volume «L’impatto dell’ictus in Europa», a cura dell’Osservatorio Ictus Italia in collaborazione con la Stroke Alliance for Europe (Safe). L’ictus è tra le prime cause di morte in Europa, la seconda per deficit cognitivo nell’adulto e in assoluto la prima per disabilità a lungo termine. Lo studio del King’s College di Londra ha dimostrato che è possibile un notevole miglioramento dell’indice di sopravvivenza all’ictus grazie all’implementazione delle “stroke unit” e all’uso del trattamento di trombolisi. Tuttavia, nonostante l’inclusione di queste strutture nelle linee guida europee e nazionali, si è stimato che solo il 30% dei pazienti europei affetti da ictus riceve un'assistenza adeguata. Antonio Carolei, presidente dell’Italian stroke organisation, sostiene che il trend italiano sia in miglioramento facendo registrare, dal 1970 ad oggi, una riduzione dei casi di ictus del 42% soprattutto nella categoria più a rischio: quella degli over 75.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)