È una questione di tempi. Parliamo di persone che hanno avuto un ictus ischemico acuto e arrivano in un reparto di emergenza. «Secondo le procedure standard – spiega Danilo Toni, Direttore dell’Unità di Trattamento Neurovascolare al Policlinico Umberto I di Roma, Università La Sapienza - se non sono trascorse più di quattro ore e mezza dall’inizio dei sintomi, i medici procedono con la cosiddetta trombolisi, cioè con la somministrazione di farmaci capaci di sciogliere il trombo che ha ostruito le arterie cerebrali, provocando così l’attacco ischemico. E se sono occluse le grandi arterie cerebrali all’interno del cranio, si pratica subito dopo una trombectomia, cioè l’asportazione meccanica del trombo co un intervento chirurgico».
(Fonte: tratto dall'articolo)