Nel mondo ogni anno 15 milioni di persone sono a rischio di ictus, che si classifica come la seconda causa di morte per gli over 60 e la quinta in età compresa tra i 15 e i 59 anni. Inoltre l’ictus è la prima causa di disabilità a lungo termine indipendentemente da età, sesso e paese.
L’ictus è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso del sangue al cervello si interrompe improvvisamente per la chiusura o la rottura di un’arteria. Ciò si verifica spesso in seguito alla formazione di depositi di grasso a carico delle arterie, prevalentemente del collo – le carotidi -. Un processo favorito dall'azione prolungata dell'ipertensione arteriosa non curata sulle pareti dei vasi.
Le conseguenze di un ictus dipendono dalla parte del cervello danneggiata. Una persona colpita può avere problemi di movimento, paralisi degli arti da un lato del corpo, difficoltà nel linguaggio. Alcuni pazienti cardiopatici con problemi di fibrillazione atriale e disfunzioni cardiache sono maggiormente a rischio e necessitano di prevenzione.
Importante in questi casi è rivolgersi agli ospedali dotati di Stroke Unit o a pronto soccorsi esperti (PSE), dove è praticata la terapia fibrinolitica che, se effettuata entro 4-5 ore dall’insorgere dei sintomi, permette di riaprire il vaso occluso evitando al cervello danni irreversibili.
Esiste anche il TIA (attacco ischemico transitorio) che si manifesta con gli stessi sintomi ma ha una durata inferiore e regredisce completamente.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)