In occasione della 32° Giornata mondiale del volontariato la Lilt (Lega italiana lotta ai tumori) ha riunito a Roma 400 rappresentanti dei circa 20.000 volontari suoi aderenti per fare il punto sulle diseguaglianze fra Nord e Sud Italia, dove l’aspettativa di vita è di cinque anni inferiore, il ruolo dei volontari in ambito socio-sanitario e la lotta contro la povertà. Il mondo del volontariato rappresenta una forza culturale e sociale indispensabile per il Paese. Secondo l'Istat, circa un italiano su otto svolge attività gratuite a beneficio di altri o della comunità: in Italia il numero di volontari è stimato in 6,63 milioni di persone (con un tasso di volontariato totale pari al 12,6%) e, di questi, sono 4,14 milioni i cittadini che svolgono la loro attività in un gruppo o in un’organizzazione. Nell’ambito socio-sanitario il volontariato rappresenta una risorsa strategica e indispensabile, poiché è capace di rispondere alle esigenze delle fasce di popolazione più deboli, integrandosi con l’intervento pubblico del Servizio Sanitario Nazionale. A questo riguardo Mariapia Garavaglia, coordinatrice della Consulta Nazionale Femminile Lilt ha sottolineato come: «Il diritto alla tutela della salute è diritto alla vita: l’aspettativa di vita al Sud è di cinque anni inferiore rispetto al Nord. Un Paese non può lasciare morire 5 anni prima alcuni cittadini rispetto ad altri».
(Fonte: tratto dall'articolo)