Si stima che una donna su quattro abbia dei problemi di incontinenza ma, come rileva Senior Italia Federanziani, più della metà di chi soffre di questo disturbo non ne parla per vergogna. Con conseguenza di avere diverse restrizioni nella propria vita quotidiana. Con una visita dallo specialista (ginecologo o urologo) invece, il problema potrebbe avere diverse soluzioni. L’incontinenza è in tre forme: una cosiddetta da urgenza perché quando si inizia ad avvertire lo stimolo bisogna correre in bagno; quella da sforzo, cioè c’è perdita di urna se si tossisce o si ride, o quando si sollevano pesi. La terza, più frequente, soprattutto per le donne in menopausa, è un mix delle altre due. Come terapia spesso si inizia con la correzione degli stili di vita, smettere di fumare e dimagrire se si è in sovrappeso, poi si tolgono le bevande alcoliche che interferiscono sui comandi del cervello che coordinano lo stimolo a urinare. Anche l’alimentazione può aiutare, rinunciare ai cibi piccanti o speziati che irritano le vie urinarie e agli alimenti ricchi di sodio (cibi in scatola, salumi e insaccati) che aumentano di circa il 9% il volume delle urine. Si consiglia anche di limitare acqua e minestre la sera e sospendere frutta e verdura che aumentano lo stimolo. Nel frattempo si eseguono degli esercizi fisici per la riabilitazione, che se eseguiti in modo costante risolvono il problema in sette casi su dieci. In caso di ulteriori problemi si interviene con farmaci, ci sono diversi principi attivi che possono aiutare, ma spesso la cura viene abbandonata dopo un paio di mesi per paura degli effetti collaterali e perché i costi sono a totale carico del paziente.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)