Solo il 14,5% degli anziani si rivolge al medico di famiglia per seguire un' alimentazione corretta. Lo studio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il cibo custodisce i segreti per prevenire o favorire, curare o peggiorare molte malattie, da quelle metaboliche ai tumori, dalle patologie infiammatorie a quelle più strettamente legate all’invecchiamento come i deficit cognitivi e la fragilità nell’anziano.
Molti componenti (nutrienti come vitamine, ma anche aminoacidi e certi grassi) degli alimenti sono in grado di spingere tasti e interruttori molecolari nell’organismo umano e così facendo di regolare il funzionamento dei diversi organi.
Sono solo alcuni dei temi al centro della quarta edizione della “Giornata per la Ricerca” della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica, con i patrocini di Regione Lazio, Comune di Roma ed Expo 2015, nell’Aula Brasca del Policlinico Gemelli. Tema dell’edizione 2015 è “Il ruolo della nutrizione, dalla prevenzione alla cura”, argomento quanto mai attuale nell’anno dell’Esposizione Universale 2015 e cruciale anche nell’ambito di diversi programmi di finanziamento e iniziative della Commissione Europea nel campo della ricerca e della salute come il programma Horizon2020, il terzo programma di Salute Pubblica, la Joint Programming Initiative Healthy Diet for a Healthy Life e la European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing.
In particolare, riguardo all’alimentazione degli anziani è emerso che seguono una dieta alimentare sbagliata che li porta perfino ad alimentarsi in alcuni casi con cibo scaduto. Lo studio ha preso in esame le abitudini alimentarti di 200 volontari di età media pari a 74 anni. Inoltre, nella scelta di cosa mangiare ci si affida principalmente ai consigli propinati dai programmi televisivi sulla cucina, o su internet. A rivolgersi direttamente al proprio medico di famiglia è soltanto il 14,5% del campione preso in esame. Soprattutto ad una certa età nutrirsi bene è fondamentale perché l’organismo soffre maggiormente la carenza di vitamine ed altri elementi fondamentali per il benessere psico-fisico. Dalla ricerca è emerso ad esempio che una dieta ricca di carboidrati è negativa in quanto favorisce oltre che l’obesità anche il rischio di sviluppare deficit cognitivi.
”Le carenze nutrizionali e una non corretta alimentazione associate a una ridotta attività fisica – ha spiegato Francesco Landi, del dipartimento di Geriatria – possono essere causa di insorgenza della fragilità fisica e cognitiva durante l’invecchiamento”. Una alimentazione salutare è quella che invece comprende il consumo di alimenti ricchi di omega 3 quali pesce, ed anche verdure e frutta, perché questi cibi riducono le infiammazioni.
Diversi studi si sono invece focalizzati sulle caratteristiche positive del cibo in rapporto a molte patologie. Un esempio sono gli alimenti antiossidanti, come pesce, olio o broccoli, che proteggono dall’infiammazione associata all’obesità. Molti sono i rapporti anche tra nutrizione e tumori, il 30% dei quali è attribuibile a comportamenti errati. Un gruppo di ricercatori sta analizzando il rapporto tra acidi grassi omega 3 e il rallentamento della crescita di tumori del colon e melanoma, mentre le vitamine del gruppo B sembrano ridurre del 40% del rischio di tumore della bocca.
(Fonte: tratto dall'articolo)