L’indice di dipendenza degli anziani rappresenta il rapporto fra popolazione in età attiva ed in età inattiva in uno Stato. Sono considerati inattivi, per convenzione, i cittadini che hanno da 0 a 14 anni e quelli sopra i 65. L’indicatore rappresenta la percentuale di questi ultimi rispetto al totale della popolazione fra i 15 ed i 64 anni.
Calcolato con cadenza annuale, l'indice mostra la popolazione in età inattiva come percentuale sul totale della popolazione in età attiva. Quindi, se l’indice è uguale, per esempio, al 50% significa che il numero di persone sotto i 14 anni o sopra i 65 sono la metà del totale di quelle che ne hanno fra i 15 ed i 64.
I problemi all’economia arrivano quando il valore diventa troppo alto, cioè quando i cittadini classificati, in grandi linee, come dipendenti da altri diventano troppo numerosi rispetto a quelli attivi. Esattamente ciò che sta accadendo da anni nell’Unione Europea, dove è aumentato notevolmente negli ultimi 20 anni. Nel 2001, per Eurostat, l’indice era del 25,9%, il che significa che c’erano poco meno di quattro adulti in età lavorativa (20-64) per ogni persona di età pari o superiore a 65 anni. Passando rapidamente al 1° gennaio 2020, il rapporto è aumentato al 34,8%, il che significa che c’erano poco meno di tre adulti in età lavorativa per ogni persona di età pari o superiore a 65 anni.
Al 1° gennaio 2020, alcuni dei rapporti più elevati erano concentrati nella Germania orientale, in Grecia, Spagna, Francia, Italia, Portogallo e Finlandia. Si tratta per la maggior parte di regioni prevalentemente rurali, montuose o relativamente remote, dove è probabile che i giovani abbiano lasciato la regione per continuare gli studi o cercare lavoro altrove. Tra le regioni dell’Ue, l’Euritania, una regione montuosa nella Grecia centrale, ha registrato il più alto indice di dipendenza degli anziani (78,3%). Questa regione è stata seguita dalla regione belga nord-occidentale di Arr. Veurne (64,6%) e la regione tedesca di Suhl, Kreisfreie Stadt (61,3%). Al contrario, i rapporti più bassi nell’Ue sono stati registrati nella regione ultraperiferica francese di Mayotte (6,1%) e Guyane (11,7%) e nella regione spagnola di Fuerteventura (16,5%).
L’Eurostat prevede che nei prossimi tre decenni l’indice di dipendenza degli anziani aumenterà in tutte le regioni dell’Ue, ad eccezione dell’Harz, la regione più occidentale della Sassonia-Anhalt, in Germania. A livello dell’Ue, si calcola che il rapporto raggiunga il 56,7% entro il 1° gennaio 2050, quando ci saranno meno di due adulti in età lavorativa per ogni anziano. Le proiezioni indicano che l’indice di dipendenza degli anziani sarà salito ad almeno il 50% nella stragrande maggioranza (974) delle regioni dell’Ue.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)