Partendo da uno studio condotto su più di 3.600 americani che avevano partecipato a una indagine sull’artrosi, dei ricercatori italiani, europei e americani hanno potuto valutare l’indice di infiammazione della dieta, mettendolo in relazione con le fratture verificatesi in otto anni. E’ emerso che le donne con una dieta dal più elevato indice infiammatorio avevano un maggiore rischio di subire delle fratture. Anche se il risultato ha bisogno di ulteriori conferme, emerge, come già suggerito da altri studi, che la dieta influenza grandemente il grado di infiammazione del nostro organismo, il che è un fattore di rischio per le fratture, soprattutto per le donne. Dice Stefania Maggi, Dirigente di Ricerca CNR Padova «L’infiammazione cronica, o sistemica, che non dipende cioè da eventi acuti ma in cui i processi infiammatori sono costantemente stimolati, a bassi livelli, interessa l’intero organismo e quindi gioca un ruolo importante pressoché in tutte le malattie croniche e degenerative, come le malattie cardiovascolari, la demenza e il diabete. Per poterla combattere la dieta è fondamentale e quella Mediterranea, ricca di anti-ossidanti e di altri composti anti-infiammatori, pare la più indicata». Tra i cii da evitare quelli ricchi di zuccheri, grassi, fritti e carni processate.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)