Un ex tecnico della Olivetti si è accorto di un errore di calcolo dell'Inps che potrebbe interessare, oltre alla sua, ben venti milioni di pensioni.
Lo ha segnalato l'8 gennaio scorso il Secolo XIX . Questa la storia: Piero Scopelliti, genovese, sempre attento alla sua pensione, percepisce un assegno di vecchiaia dal 2010 e si insospettisce quando vede la cifra accreditata a gennaio, inferiore a quella del mese precedente e a quella dello stesso mese dello scorso anno. Non ottiene spiegazioni dal suo Patronato e si rivolge all'Inps tramite il giornale ligure ottenendo la seguente risposta "è stata rilevata una anomalia nell’applicazione della rivalutazione che è stata prontamente segnalata alla Direzione Centrale competente che provvederà a riesaminare la pensione, al fine di ricostituirla per ripristinare il pagamento di quando dovuto all’interessato sia con riferimento alla rata corrente che alla restituzione delle somme relative al 2019".
Questo il testo della lettera inviata dalla direzione genovese dell’Istituto di previdenza, che ha dato immediata risposta a un caso segnalato per la prima volta ma che sicuramente riguarderà un gran numero di prestazioni. L'errore che ha riguardato Scopelliti interessa infatti un meccanismo di calcolo automatico con cui le pensioni vengono adeguate al costo della vita e prevede, alla fine di ogni anno, l'inserimento centralizzato (a Roma) dei parametri Istat di rivalutazione sulla stima di inflazione ipotizzata per l’anno successivo e conguagliata con l’anno trascorso. Dall’incrocio di questi dati , sulla base dell'importo della pensione, si ridetermina il nuovo importo per l'anno successivo.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)