È stata avanzata una proposta di 'protezione mirata', per non ricorrere al meno morbido 'apartheid anagrafica' basata sull’osservazione che la letalità del virus cresce esponenzialmente con l'età.
Con l'obiettivo di assicurare la tutela della salute senza mettere in ginocchio l'economia, separando i giovani dagli anziani.
Ma come? Tra i suggerimenti, la concessione di un voucher ai giovani per trasferirsi in alberghi vuoti; corse differenziate sui mezzi pubblici e orari di accesso separati a supermercati e negozi; smart working per gli over 50.
Insomma, da una parte il popolo degli anziani, dall'altra quello dei giovani, sulla base di un piano rigoroso (controllato da chi? Autorità locali, centrali e per quanto tempo?).
La storia suggerisce dei parallelismi. Il più vicino è quello che rimanda alla epidemia di colera negli anni Trenta dell'Ottocento.
Nelle città i capisaldi erano isolamento, separazione, controllo sociale, attraverso uno spazio urbano, sottoposto, per zone, alla giurisdizione di commissari o deputati di sanità, nominati dal potere esecutivo, a cui l'emergenza sanitaria apriva ambiti e poteri di intervento sconosciuti in tempi normali. T
anto per citarne alcuni, la facoltà di sospendere le libertà personali; l'isolamento e il ricovero coatto nei lazzaretti, che faceva venir meno l'autonomia decisionale dei singoli; l'obbligo di viaggiare muniti di "patenti" di sanità.
In tempi di pandemia, l'ansia e il panico fanno riaffiorare visioni di un mondo lontano, suggerendo risposte pregiudizievoli e discriminatorie.
Del resto, l'idea di una strategia di protezione degli ultracinquantenni dal Covid-19 è stata già messa in discussione dai consulenti di Boris Johnson, pur autorevolmente sostenuta dalla famosa dichiarazione di Great Barrington, in cui confluiscono migliaia di scienziati, medici e politici in tutto il mondo.
Gli esperti del gruppo consultivo scientifico per le emergenze hanno infatti affermato che quella misura «non era praticabile» e che non sarebbe stato possibile fermare la diffusione del coronavirus separando i giovani alla popolazione anziana: un'ondata di malattia tra gli anziani era «quasi certa» non appena la protezione fosse stata rimossa.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)