Una ricerca canadese condotta dall'University of Manitoba a Winnipeg, in Canada, su un campione di 2000 pazienti con infarto grave ha confermato che il freddo fa male al cuore, infatti certifica: «A Winnipeg, una delle città più fredde al mondo (la temperatura, in quella zona, ha toccato il record di meno 47 nel 1879), ogni volta che la colonnina di mercurio scende di dieci gradi la probabilità di un attacco cardiaco aumenta del 7 per cento».Le persone più a rischio sono, oltre i cardiopatici, i diabetici, gli ipertesi e quelli con il colesterolo alto. «Con l'arrivo della stagione fredda c'è un aumento di tutte le patologie cardiovascolari, dall’infarto allo scompenso - spiega Salvatore Di Somma, docente di Medicina interna all'università La Sapienza di Roma e direttore di Medicina d'urgenza al Sant'Andrea - Il freddo è nemico del cuore perché aumenta la pressione arteriosa, per effetto della vasocostrizione». Ci sono inoltre fattori scatenanti, come i mali di stagione, le infiammazioni e le infezioni delle basse vie respiratorie che possono causare complicazioni nelle persone malate di cuore. Per prevenire queste problematiche è consigliabile vaccinarsi, ridurre l’esposizione al freddo, 20 minuti giornalieri di attività fisica e dieta mediterranea. A breve nel Cilento, patria della dieta mediterranea e che ha una delle più alte concentrazioni di centenari al mondo, sorgerà ad Acciaroli un centro Italia-Usa per studiare i fondamenti scientifici della longevità, che lavorerà anche su alcuni biomarcatori che possono aiutare a capire perché una persona vive più a lungo.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)