Nel 2050 l’Italia non sarà più il terzo paese più vecchio al mondo ma il quindicesimo per percentuale di popolazione ultrasessantacinquenne.
Infatti, in alcuni paesi dell’Asia e in particolare nell’Europa dell’est il numero degli anziani aumenterà sempre di più, facendo perdere qualche posizione all’Italia nella classifica. I dati si ricavano da un report diffuso dal Census Bureau americano.
Al 2015, la classifica dei paesi più vecchi al mondo vede primeggiare il Giappone con il 26,6% degli ultrasessantacinquenni. In Europa e nel resto mondo solo la Germania conta una percentuale di anziani maggiore di quella italiana: i tedeschi nati nella prima metà del Novecento rappresentano il 21,5% del totale, gli italiani il 21,2%. Tempo trentacinque anni però, si calcola che l’età avanzerà più diffusamente e più rapidamente altrove.
La tendenza all’invecchiamento della popolazione mondiale è sospinta dalla combinazione tra l’aumento dell’aspettativa di vita e la diminuzione del tasso di natalità (il rapporto tra il numero dei nati e quello della popolazione).
Secondo il Bureau statunitense l’invecchiamento della popolazione nordamericana non sarà così precoce e vistoso come in Cina e nei paesi europei.
(Fonte: www.fondazioneleonardo.it)