Secondo la Società Italiana di Reumatologia (SIR), in Italia le malattie reumatologiche sono la prima causa di invalidità temporanea e la seconda di invalidità permanente.
Il trend è in forte crescita: il 27% delle pensioni di invalidità è attribuibile a queste patologie, responsabili anche di un notevole incremento dei costi socio-sanitari. A questo si accompagna una grave deficienza nella diagnosi precoce, a motivo della quale malattie gravi, come l’artrite reumatoide, sono individuate fino a due anni dall’esordio, con grave danno per l’apparato motorio. Gli specialisti della SIR quest’anno sono stati impegnati nella campagna “Malattie Reumatologiche? No grazie!”, condotta in 25 centri anziani, dove, agli over 50, sono state presentate la natura e le modalità delle malattie reumatologiche. Eppure, nonostante l’allarme generale, le malattie reumatologiche sono ancora sottostimate. È pur vero che nel nostro Paese esistono strutture sanitarie di eccellenza, tuttavia manca un’uniformità nell’assistenza, mentre in paesi come Germania, Francia e Spagna sono attivi da anni network territoriali per facilitare l’accesso alle cure e la razionalizzazione delle spese.
La Società Scientifica Reumatologica, pertanto, chiede che un modello analogo venga applicato sul piano nazionale, istituendo una rete tra le diverse Regioni, in modo da garantire una migliore assistenza a tutti i pazienti, indipendentemente dalla loro residenza.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)