I volontari rappresentano una «energia irrinunciabile» senza la quale «non si sarebbe potuto far fronte - come ha ricordato il presidente Sergio Mattarella - alle emergenze generate dalla pandemia». Anche per questo, ma non solo, recentemente è stata presentata in Senato la «candidatura del Volontariato a bene immateriale dell’umanità Unesco».
A sostenerla è un nutrito Comitato promotore trasversale che include rappresentanti del Terzo settore, del giornalismo, dell’economia, della cultura, oltre che personalità istituzionali a cominciare da quella del vicepresidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato. Proprio lui ha voluto ricordare che «abbiamo tutti bisogno», per le «tante diversità che dovranno convivere nel mondo che ci aspetta», di promuovere il «principio di solidarietà e la ricerca, su questa base, del bene comune».
La candidatura rappresenta il finale di un percorso che ha visto l’Italia in prima fila su questo tema e cioè l’anno vissuto con «Padova capitale europea del volontariato»: il cui presidente Emanuele Alecci ha precisato che «la candidatura sarà transnazionale» e che «il materiale predisposto da ogni Paese diverrà un unico documento da consegnare all’Unesco». Come sostiene Francesco Rocca, presidente di Croce Rossa Italiana, è importante sottolineare l’importanza dell’energia gratuita del volontariato nel tessere e tenere uniti i fili di una comunità.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)