Dall'undicesimo Rapporto del Crea, il Centro per la ricerca economica applicata alla sanità sulle performance regionali emergono temi come la difficoltà d'accesso a farmacie e Pronto soccorso, l’incidenza della spesa privata delle famiglie, la rinuncia alle cure per motivi economici, l’integrazione socio-sanitaria, la spesa sanitaria pubblica, l’esborso per i farmaci, l’attuazione del fascicolo sanitario elettronico, l’uso della chirurgia mini-invasiva, l’ospedalizzazione evitabile per i malati cronici.
In tutto sono diciotto gli indicatori riconducibili alle sei “dimensioni” appropriatezza, equità, sociale, esiti, quadro economico-finanziario, innovazione, monitorate da un panel di 105 rappresentanti delle istituzioni, del management, delle professioni sanitarie, degli utenti e dell'industria medicale. Ebbene, l'Italia ridisegnata dal Report Crea 2023 vede assegnare in un range tra zero e 1 i punteggi migliori - sopra la soglia del 50% - a Veneto, Trento e Bolzano rispettivamente con il 59%, il 55% e il 52%.
Nel secondo gruppo, cinque Regioni con livelli di performance tra il 47% e il 49%: Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e Marche. In terza fascia sono Liguria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Umbria, Molise, Valle d'Aosta e Abruzzo, con performance abbastanza omogenee ma inferiori, nel range 37-43%. Infine, nel Sud e nelle Isole si confermano una volta di più livelli critici di assistenza per i cittadini, con Sicilia, Puglia, Sardegna, Campania, Basilicata e Calabria sotto il 32 %.
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)