Dall’edizione 2022 del Rapporto del Think Tank “Welfare, Italia” risulta che il tasso di natalità in Italia è pari a 6,8 nati per mille abitanti, il valore più basso nell’intera Unione Europea, con un gap di 2,3 nati dalla media europea (9,1 nati) e di 4,8 dal Paese best performer (l’Irlanda, con 11,6). Di conseguenza, l’Italia registra il tasso di dipendenza degli anziani più alto nell’UE-27 (40,1 over 65 per 100 persone nella fascia 20-64 anni), dietro solo alla Finlandia (40,3%) e con un valore superiore alla media europea (35,4%) di 4,7 punti percentuali.
Ai trend demografici attuali, in assenza di politiche correttive, al 2035 l’Italia perderà il 4,2% della popolazione rispetto al 2022 (pari a 4,4 milioni di persone in età lavorativa) e dovrà sostenere 3,6 milioni di over 65 in più rispetto ai livelli attuali; al 2050, nello scenario baseline delle Nazioni Unite, la popolazione italiana potrebbe attestarsi a 52,3 milioni di persone – 6,7 milioni in meno del 2020 – con un’incidenza degli over 65 pari al 37% del totale.
Considerando invece lo scenario peggiore, la diminuzione della popolazione rispetto ai livelli del 2020 potrebbe essere pari a 10,5 milioni in meno nel 2050. La diminuzione della base lavorativa e l’aumento della popolazione anziana metteranno ancor di più sotto pressione la sostenibilità del sistema di welfare del Paese. In ambito pensionistico, nel 2035 il numero di pensionati supererà per la prima volta quello degli occupati (il rapporto di equilibro dovrebbe essere 3 lavoratori per 2 pensionati) e, nello stesso anno, l’incidenza della spesa previdenziale sul PIL potrebbe raggiungere il picco del 17,5%.
In ambito sanitario – dove l’invecchiamento è associato a un aumento delle malattie non trasmissibili e croniche e da una maggiore pressione sui sistemi sanitari e di assistenza socio-sanitaria – secondo le stime di Meridiano Sanità la spesa sanitaria pubblica raggiungerà i 164 miliardi di euro entro il 2035 (7,9% del PIL) e i 220 miliardi di euro entro il 2050 (9,5% del PIL).
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)