La popolazione italiana residente è in rapida discesa: da 59,6 milioni di inizio 2020 a 58 nel 2030, a 54,1 milioni nel 2050 fino a 47,6 milioni nel 2070. Insomma, 12 milioni in meno nel giro di mezzo secolo. Le previsioni sul futuro demografico in Italia dell’Istat non sono una vera sorpresa, ma non per questo meno allarmanti. Il rapporto tra giovani e anziani sarà di 1 a 3 nel 2050 mentre la popolazione in età lavorativa scenderà in 30 anni dal 63,8% al 53,3% del totale. Entro 10 anni l’81% dei Comuni avrà subito un calo di popolazione, l’87% nel caso di zone rurali. L'immediato effetto sarà sulle famiglie, che avranno un numero medio di figli sempre più basso. Meno coppie con figli, quindi, e più coppie senza: entro il 2040 una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà. Dalle previsioni della popolazione residente (base 2020) dell’Istat emergono numero-chiave emblematici: 50,7 anni l’età media della popolazione nel 2050 (45,7 nel 2020), nel 2048 potrebbe essere l’anno in cui i decessi potrebbero doppiare le nascite (784mila contro 391mila), e 10,3 milioni di persone destinate a vivere da sole nel 2040 (8,6 nel 2020). Con il passare del tempo la popolazione perde la sua fisionomia iniziale: stante l’aspettativa di vita alla nascita di circa 80 anni, 400mila nascite all’anno sono compatibili con una popolazione che nel lungo periodo si ferma a poco più di 30 milioni, non di 59 come è adesso».
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)