I dati statistici lo confermano: in Italia il numero di uomini e donne sopra i 65 anni di età è sempre più alto. Molte persone in questo periodo sono autosufficienti e non presentano bisogni particolari, ma con l’allungarsi della vita media, alcune problematiche possono insorgere e malattie degenerative come l’Alzheimer sono in aumento.
Sempre più la medicina è chiamata ad occuparsene ma le e terapie farmacologiche sovente non sono sufficienti e servono interventi alternativi.
Anche la pet therapy è inquadrata come co-terapia in queste malattie degenerative proprio, per assicurare al demente il miglior benessere possibile. In un anziano istituzionalizzato la compagnia di un animale consente di assicurare una presenza, di dare e ricevere affetto, di favorire la comunicazione e l’interazione, di stimolare, di risvegliare interessi, di offrire dei punti d'interesse. Le leccate, gli scodinzolamenti, i segnali di attenzione sono sempre gratificanti per l’anziano e l’amore senza confini e l’approvazione incondizionata di un animale da compagnia, soddisfano bisogni emozionali vitali. La pet therapy deve comunque essere applicata con rigore scientifico, da personale preparato e animali adeguatamente educati evitando improvvisazioni che possono solo nuocere alla disciplina o purtroppo non dare offrire gli obiettivi desiderati.
(Fonte: tratto dall'articolo)