Marjorie Skubic, ingegnere elettronico ed informatico presso l’Università del Missouri, ha messo a punto dei nuovi sensori hi-tech da porre sotto il materasso per monitorare in maniera non invasiva il battito del paziente con insufficienza cardiaca e di avvisare nel caso si manifestino complicazioni che richiedono l'intervento del medico. Questi “angeli custodi” lanciano l’allerta appena si manifestano i primi peggioramenti della contrazione cardiaca, una o due settimane prima che il paziente stesso si accorga dei sintomi.
Questo è un notevole passo avanti, dal momento che l’insufficienza cardiaca (o scompenso cardiaco congestizio) rappresenta una delle prime cause di ricovero negli over65, che spesso arrivano in ospedale quando le condizioni sono ormai già troppo gravi.
(Sintesi redatta da: Marcello Mamini)