Gimbe ha condotto una revisione sistematica degli strumenti elaborati da otto organizzazioni internazionali che confrontano le performance dei sistemi sanitari. Ne è emerso che il sistema dell’Ocse è il più completo e aggiornato per valutare le performance e individuare le aree di miglioramento per il nostro sistema sanitario. In tema di invecchiamento e long-term care, l'Ocse ci colloca in posizioni eccellenti per aspetti demografici (2° posto per percentuale di popolazione ≥65 anni e ≥ 80 anni). Scendiamo, però, al 20° posto per aspettativa di vita in buona salute a 65 anni, al 21° per limitazioni nelle attività della vita quotidiana negli adulti ≥65 anni, al 24° posto per la percentuale di adulti di età ≥65 anni che percepiscono uno stato di salute buona o ottima, al 28° per posti letto in strutture per la long term care e al 43° per elevata prevalenza della demenza.
In tema di personale, occupiamo il fondo della classifica per percentuale di medici ≥ 55 anni (30°), per numero di laureati in scienze infermieristiche (31°) e per rapporto medici/infermieri (35°). Gimbe sottolinea che è il momento di concentrarsi su queste e molte altre criticità del nostro sistema (accesso alle cure, fattori di rischio, erogazione dell'assistenza, farmaceutica etc) partendo dalle classifiche Ocse. Meno indicative sembrano ormai altre fonti come le classifiche dell'Organizzazione mondiale della sanità o di Bloomberg.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)