Da un’indagine sull’invecchiamento realizzata dall’Università di Torino su 895 iscritti all’Università della Terza Età, emerge che l’86,2% di loro ritiene che i sogni siano ancora «autorizzati» e il 91,5% ritiene possibile il cambiamento, continuare ad ampliare i propri orizzonti. Il campione preso in esame è formato per l’82,6% da diplomati o laureati, e il 76,6% delle risposte è arrivato da donne, con un’età media di 70 anni. Si è notato che con l’aumentare dell’età, si associa sempre più l’invecchiamento a motivi fisici, mentre i più giovani lo associano a uno stato mentale e solo il 5,1% lo ritiene associato all’età. Inoltre a basarsi sugli stereotipi per la vecchiaia sono sempre più i giovani, anche perché all’aumentare dell’età diminuisce l’idea che la società associ tristezza alla vecchiaia.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)