L’Ocse, in uno studio pubblicato ieri, si è chiesta «Come va la vita?» nei 35 Paesi membri. Con riferimento all’Italia la risposta è stata: non bene. Nel 2016 il Paese occupava il terzo posto in classifica per aspettativa di vita alla nascita, e il 66% degli italiani considerava il proprio livello di salute “buono” o “molto buono”. Ciò nonostante, il benessere soggettivo è diminuito gradualmente negli ultimi dieci anni passando, su una scala da 1 a 10, da una valutazione di 6,7 al 5,9. Una flessione quattro volte superiore alla media Ocse. Per ciò che concerne i divari generazionali nel mercato del lavoro, il rapporto evidenzia che i giovani sono particolarmente svantaggiati in Italia dove la disoccupazione giovanile è tre volte superiore a quella delle persone di mezza età. Un altro dato significativo riguarda il reddito netto a disposizione delle famiglie che, nel 2016, era sceso del 10% rispetto a quello del 2005. Inoltre, la ricchezza netta delle famiglie è diminuita del 18%, in termini reali, tra il 2010 e il 2014. Al contrario, la spesa delle famiglie per coprire i costi dell’abitazione (in proporzione al reddito disponibile) è passata dal 21% nel 2005 al 24% nel 2014. Anche la quota delle famiglie prive di servizi sanitari di base è salita, passando da 0,2% a 0,7% nello stesso periodo.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)