Uno studio sulle potenzialità dell’olfatto canino nel diagnosticare il tumore alla prostata è stato avviato nel 2012 da Gianluigi Taverna, Responsabile Urologia di Humanitas Mater Domini, con la collaborazione del Centro Militare Veterinario di Grosseto (CeMiVet) e il patrocinio dallo Stato Maggiore della Difesa. La ricerca, pubblicata su prestigiose riviste scientifiche internazionali, intendeva verificare le potenzialità del sistema olfattivo canino nella discriminazione di odori organici umani complessi. Sono stati analizzati i campioni di urine di oltre 900 persone, suddivise tra soggetti affetti da tumore prostatico e un gruppo di controllo costituito da pazienti sani o affetti da patologie tumorali non prostatiche o non tumorali. È emerso che cani rigorosamente addestrati sono in grado di riconoscere la presenza di tumore della prostata con un’accuratezza del 98% annusando un campione di urina.“La scoperta interessante, spiega il dott. Taverna, riguarda la certezza che il tumore della prostata produce delle sostanze volatili specifiche, chiamate tecnicamente VOCs, “VolatileOrganicCompounds”, che il cane è in grado di riconoscere con estrema attendibilità. La sfida futura sarà quella di capire cosa il cane annusi, quale metabolismo cellulare o tissutale produca l’odore e/o sviluppare nuove tecnologie in grado di riconoscere i VOCs tumorali”.
(Sintesi redatta da: Marcello Mamini)