La diffusione del diabete, soprattutto di tipo 2, ha ormai raggiunto i livelli tipici delle epidemie. Solo in Italia si stimano circa 3,5 milioni di diabetici e circa 1 milione di soggetti con diabete non ancora diagnosticato. La spesa sociosanitaria relativa si aggira intorno ai 12 miliardi di euro l’anno. Questo quadro giustifica le numerosissime ricerche in corso alcune focalizzate sulle proprietà di alcuni polifenoli naturali, e in particolare sulla oleuropeina. Da qualche tempo i polifenoli naturali contenuti nell'olivo, sia nel frutto che nelle foglie, hanno attratto un crescente interesse per le loro proprietà benefiche nei confronti di numerose malattie, che vanno dal cancro alle patologie cardiovascolari, al diabete, alle malattie neurodegenerative e, più in generale, per la loro capacità di contrastare l’invecchiamento di cellule, tessuti e dell’intero organismo. Recentemente, poi, dal gruppo di ricerca dell'Università di Firenze coordinato dal prof. Massimo Stefani, che ha studiato e brevettato l’oleuropeina, è stato chiarito il meccanismo biochimico alla base degli effetti salutari esercitati dalla oleuropeina nei confronti dell’invecchiamento, del diabete, delle neoplasie e della neurodegenerazione. I dati scientifici disponibili supportano quindi, in modo convincente, l’efficacia dell’assunzione giornaliera di dosi adeguate di oleuropeina ai fini della prevenzione di dismetabolismi quali il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica.
(Sintesi redatta da: Rondini Laura)