Continua la mobilitazione dei Centri di servizio per consentire ai volontari, impegnati nell’emergenza sanitaria, di vaccinarsi il prima possibile.Alle azioni intraprese recentemente in Piemonte e in altre regioni si aggiungono ora gli interventi in Lombardia. A partire dalle sedi di Mantova e Cremona del Csv Lombardia Sud che i primi di marzo, hanno incontrato insieme al forum del terzo settore delle due province l’Agenzia di tutela della salute (Ats) Val Padana con l’intento di avviare la raccolta dei nominativi di volontari, al momento non compresi negli elenchi delle vaccinazioni, ma impegnati in servizi “a diretto contatto con persone fragili, e per questo potenzialmente rischiosi (es. accompagnamento anziani in ospedale, trasporto persone disabili nei servizi, consegne spese e medicinali a domicilio, gestione comunità di accoglienza migranti etc.)”.
L’obiettivo è di garantire la protezione adeguata ai volontari che quotidianamente agiscono per il bene della comunità ma il Csv chiarisce fin da subito che la riuscita dell’operazione è direttamente collegata alla disponibilità dei vaccini e proprio per questo la richiesta fatta alle associazioni è di raccogliere esclusivamente i nominativi delle persone che effettivamente sono in servizio in questo periodo pandemico.
Intanto un’iniziativa analoga è stata intrapresa quasi contemporaneamente anche dal Csv di Brescia sempre in accordo con il Forum terzo settore provinciale e l’Ats locale, che ha condiviso l’urgenza espressa dalle associazioni “pur non nascondendo il fatto che attualmente i vaccini scarseggiano” come sottolinea il Csv. La segnalazione dei volontari disponibili a vaccinarsi servirebbe quindi abbreviare i tempi, “nella speranza che i vaccini siano presto disponibili in quantità elevata”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)