L’11 e 12 luglio scorsi si sono svolti a Roma, presso il Ministero della Salute, gli Stati generali dell’assistenza a lungo termine. Al centro la seconda parte dell’indagine sul sistema di assistenza domiciliare (ADI) in Italia. Rispetto all’edizione dello scorso anno si è aggiunto un confronto con i sistemi europei, dal quale è emersa una posizione da fanalino di coda del nostro Paese. L’approfondimento sull’ADI ha fatto emergere lo stesso quadro di frammentazione di interventi già rilevato nel 2017. Il video Istat che ha introdotto l’evento, fotografa la situazione di profonda trasformazione demografica che stiamo vivendo. Nel 2030 avremo 8 milioni di anziani con più di una cronicità e 5 milioni di anziani disabili, quindi bisognosi di assistenza a lungo termine. Il sistema sanitario e le famiglie non potranno far fronte a questa emergenza, e la prevenzione da sola non basterà. Oggi i servizi socio-sanitari coprono appena un quarto del fabbisogno e costano 15 mld di euro (3,5 mld a carico delle famiglie). Oltre alla prevenzione, è urgente puntare su reti assistenziali integrate sul territorio, formare competenze specifiche e sviluppare nuova tecnologia.
(Fonte: www.italialongeva.it)