L’Italia è un paese anziano che continua a investire poco nel Long Term Care (l’Assistenza a lungo termine): dal 2013 al 2016 gli over 65 non autosufficienti sono aumentati del 4,6% mentre il tasso di copertura del bisogno – ovvero il numero di anziani non autosufficienti raggiunti da servizi pubblici residenziali e diurni – è rimasto quasi stabile, passando da 10,4% a 10,2%. Questo è uno degli elementi emersi dal secondo Rapporto sull’innovazione e il cambiamento nel settore Long Term Care, realizzato da Cergas Sda Bocconi, con l’obiettivo di fornire un quadro aggiornato delle caratteristiche del settore in Italia. Il Rapporto conferma che, a fronte del bisogno crescente in termini di assistenza e servizi per gli over 65 non autosufficienti, le badanti hanno superato il milione di unità nel 2018, confermando di essere la soluzione più diffusa nel nostro Paese, a fronte dei 287.000 ospiti annuali del servizi residenziali (Rsa).
Se poi spostiamo il campo sugli over 75 non autosufficienti possiamo dividere la Penisola in tre aree. In alcune (Calabria, Molise, Sicilia, Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo) sia badanti che Rsa sono poco diffusi e il peso dell’assistenza grava tutto sulla famiglia. In altre (Lazio, Toscana, Sardegna, Umbria Liguria, Friuli, Emilia Romagna) si riscontra una forte presenza di badanti che coprono fino al 65% del fabbisogno. In altre ancora, infine, la rete pubblica con gli Rsa è molto diffusa, così come il sistema badanti, e la copertura offerta dai due servizi supera il 70%. Il Rapporto ha dimostrato che , tra il 2015 e il 2019, le Regioni sono state molto impegnate sull’argomento, tanto da emettere ben 365 atti, la maggior parte dei quali, però, perfezionava un sistema già esistente, migliorandolo. Pochi sono stati i casi di cambio di paradigma. L’analisi dei dati mostra che il welfare pubblico riesce ad arrivare fino ad un certo punto, considerando la limitatezza delle risorse finanziarie a disposizione.
Il Rapporto vuole promuovere una riflessione sulle modalità utili ad affrontare la crescita dei bisogni per un numero sempre crescente di popolazione. Ci sono forti spinte al cambiamento, anche se gli investimenti dedicati non sono ancora sufficienti e manca una guida strutturata. Essenziale, pertanto, è il tema dell’innovazione dei servizi, che deve investire in ricerca e sviluppo tecnologico, coinvolgendo i gestori dei servizi e le famiglia.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)