In Italia si vive bene e più a lungo al Nord che al Sud. La spaccatura in due della penisola si conferma anche sul tema delle aspettative di vita, dunque, ed è un dato allarmante.
In Campania (Napoli in testa) e Sicilia si scoprono i più bassi tassi di sopravvivenza delle persone sopra i 75 anni di età.
Le cause sono gli stili di vita e gli insediamenti industriali cresciuti nel tessuto urbano, nonché l'inquinamento derivante da fenomeni criminosi nell'uso del territorio (aree tra Napoli e Caserta) in una zona denominata "Terra dei fuochi".
Uno studio pubblicato sul "Journal of Epidemiologi and Community Health" ha analizzato le aree d'Europa in cui sono concentrate le popolazioni più longeve. Una varietà di situazioni da cui si evince che attualmente in Europa si vive più a lungo nel nord della Spagna, nel nord-est dell'Italia e nel sud-ovest della Francia, mentre ad essere meno longevi sarebbero gli abitanti dei Paesi Bassi, della Scandinavia e del Regno Unito.
Restando in Italia i dati però sarebbero in controtendenza rispetto al 2001. Le aree di alta sopravvivenza si sarebbero notevolmente ridotte a causa della combinazione di due fattori determinanti al fine della conservazione dello stato di salute: l'uno la povertà (da cui deriverebbe lo scarso accesso alle cure e un'alimentazione meno accurata) e l'altro gli stili di vita (con eccessi nelle diete alimentari e abusi di tabacco). Quest'ultimo spiegherebbe come anche in paesi ricchi possano essere riscontrate aree di bassa sopravvivenza.
(Sintesi redatta da: Salvatore Amodio)