In tutto il mondo gli uomini vivono meno delle donne ma, come dimostra uno studio condotto dagli scienziati della University of Southern California Leonard Davis School of Gerontology non è stato sempre così. I ricercatori hanno infatti dimostrato che queste differenze così significative sono emerse solo all'inizio del secolo scorso a causa dell'aumento dell'incidenza delle malattie cardiovascolari. Il lavoro è stato appena pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences. Gli scienziati hanno analizzato 1763 persone nate tra il 1800 e il 1935 in 13 paesi sviluppati, osservando, in quel periodo, un crollo dei tassi di mortalità, grazie alla prevenzione delle malattie infettive, al miglioramento delle diete, in genere alle migliori condizioni di vita. Le donne, spiegano gli scienziati, sono riuscite a sfruttare tali benefici in modo più efficiente e veloce rispetto agli uomini. "Siamo rimasti sorpresi", racconta Eileen Crimmins, docente di gerontologia e coordinatrice dell'équipe che ha condotto lo studio, "nello scoprire quanto la divergenza nella mortalità tra uomini e donne, che si è originata attorno al 1880, sia concentrata nella fascia di età tra 50 e 70 anni e diventi rapidamente meno netta dopo gli 80 anni".
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)