Sviluppare un nuovo approccio all’age management significa innanzitutto fare cultura precoce sulla pianificazione anche per i più giovani. Quindi la prima mossa delle aziende per gestire la longevità è la pianificazione che significa fare mappature approfondite e organizzate delle competenze professionali e delle caratteristiche personali dei collaboratori per valorizzare l’esperienza dei longennials e fare in modo che le skill di tutti siano sempre più allineate alle esigenze dell’organizzazione.
Questo significa progettare per tempo anche il trasferimento di valori tecnico professionali verso le nuove generazioni e avere piani di successione per tutti i ruoli. L’altro passo strategico è la mappatura pensionistica perché è fondamentale sapere quando gli over 55 potrebbero andare in pensione. Seguono i piani di ingaggio e valorizzazione per i senior, utili a creare canali di scambio tra i giovani e i senior per aiutare la crescita delle nuove generazione e prendersi cura dell’occupabilità dei senior.
Dato che in prospettiva gli assegni pensionistici saranno sempre più leggeri, questo potrebbe aiutare a immaginare di avere una vita attiva sul piano professionale anche da over 60. Poi c’è il welfare e il benessere, dove le formule standard e generalizzate non funzionano più: serve invece organizzare pacchetti e soluzioni da personalizzare per età e specifici bisogni. Infine la questione di genere Le donne, a causa degli stipendi più bassi e delle carriere discontinue, hanno mediamente assegni pensionistici che sono il 30% inferiori rispetto agli uomini.
Inoltre più spesso sono loro ad occuparsi del lavoro di cura e dei carichi familiari. Per questo è importante formarle su temi come la gestione del risparmio, la longevità professionale e i temi pensionistici. Se le generazioni più giovani oggi, nella scelta di un posto di lavoro, guardano all’attenzione delle aziende verso la sostenibilità e alla DE&I come fattori decisivi, i senior valutano l’attenzione al benessere complessivo che l’organizzazione mostra al singolo in termini di flessibilità di servizi e welfare integrati e costruiti sulla base delle specifiche esigenze.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)