Campare fino a cent’anni è una questione solo genetica. A rivelarlo analisi matematiche e statistiche su 400 milioni di persone. La genetica, insomma, potrebbe avere un impatto nel determinare la longevità dell’individuo. A svelarlo è uno studio statunitense, basato su indagini statistiche, che è stata pubblicato sulla rivista Genetics, il giornale della Genetics Society of America. I risultati sono stati ottenuti tramite analisi complesse su un campione di dati che includono gli alberi genealogici di 400 milioni di persone, dall’800 fino ai primi del ‘900. I ricercatori hanno attinto dalla genealogia online fornita dalla banca dati Ancestry, eliminando elementi sensibili e considerando soltanto anno di nascita, anno e luogo di morte e connessione familiari delle persone registrate in questo sistema. Da questo lavoro di selezione, gli autori sono riusciti a mettere insieme i dati di 400 milioni di persone, soprattutto americani discendenti dagli europei che hanno colonizzato il continente. Da questa analisti hanno considerato il grado di parentela con la longevità degli individui. Analizzando i risultati, emerge che la genetica ha un peso probabilmente pari al 7 per cento. Oltre a questo dato, emergono altri elementi di interesse come, ad esempio, la correlazione tra lunghezza di vita dei coniugi. Questo accade anche per cognati e cugini acquisiti, quindi parenti non di sangue, che condividono lo stesso ambiente domestico. Questa evidenza tira in ballo qualche altro fattore che i ricercatori, finora, non hanno ancora considerato.
(Fonte: tratto dall'articolo)