Il 7 novembre prossimo a Pully (comune svizzero del Canton Vaud, nel distretto di Lavaux-Oron), in occasione del Forum Santé - verrà presentato un "libro bianco" a cura quattro specialisti del Chuv di Losanna e dell’Hug di Ginevra che sottolineano l’importanza delle cure palliative geriatriche per far fronte all’invecchiamento della popolazione. Nel libro sono state raccolte una decina di raccomandazioni: misure utili per lenire le sofferenze di una persona incurabilmente malata, assicurandole nel contempo la migliore qualità di vita possibile fino alla fine. Senza arrivare a fissare un prezzo massimo per un anno di vita in più o limitare le cure ai pazienti anziani - come sostiene l’economista della salute Stefan Felder - per gli autori del "libro bianco" serve un sano equilibrio tra i progressi (costosi) della medicina e della scienza e il sempre più sollecitato budget sanitario elvetico. In sostanza, le dieci raccomandazioni poggiano su tre pilastri principali: la necessità di una miglior coordinazione e una riduzione delle ospedalizzazioni nel fine vita, il sostegno alla formazione e alla ricerca e in generale una miglior integrazione delle cure palliative nella società. In altre parole, individuare precocemente i pazienti particolari non oncologici e i loro bisogni; migliorare il coordinamento tra i settori della salute e rinforzare il ruolo delle varie équipe interprofessionali di cure palliative; ridurre le ospedalizzazioni negli ultimi giorni di vita, anche pensando a "case di accompagnamento alla morte" o strutture simili. Su 40 milioni di persone bisognose di cure palliative, l’Organizzazione mondiale della sanità stima che il 39% siano malati cardiovascolari e il 34% hanno un tumore; il 10% soffrono di patologie polmonari croniche, il 6% di Aids e il 5% di diabete. L’86% dei pazienti che avrebbero bisogno di cure palliative non sempre ne beneficia. Stando ad un recente studio, il 40-60% dei pazienti in fine vita sono stati ospedalizzati almeno una volta nei tre mesi prima del decesso. Malgrado una buona organizzazione delle cure, in Svizzera quasi il 40% dei pazienti muore in ospedale, il 40% in un istituto per anziani e solo il 20% a domicilio.
(Fonte: www.caffe.ch)