L’irisina è naturalmente presente nell'organismo e viene prodotta dai muscoli durante l'esercizio fisico. Nel 2012 è stata scoperta da un gruppo statunitense di Boston con la partecipazione dell'italiano Saverio Cinti, direttore dell’Istituto di Morfologia Umana Normale dell' Università Politecnica delle Marche e ne è stata individuata l’azione sui grassi.
Ora, grazie alla collaborazione dello stesso Cinti con un gruppo di Bari guidato da Maria Grano, è stato accertato il suo effetto benefico anche sull’osteoporosi.
“Avere scoperto l'effetto dell'ormone sulle ossa - ha detto il prof. Cinti - risponde ad una duplice sfida: sappiamo che la nostra società in futuro si troverà ad affrontare sia il problema dell'obesità, sia le malattie dello scheletro dovute alla durata sempre maggiore della vita, prima fra tutte l'osteoporosi. Sappiamo infatti che l'irisina stimola le cellule che fanno crescere l'osso''. Se questo ormone amico delle ossa diventerà un farmaco, i primi a beneficiarne, secondo i ricercatori, saranno gli anziani.
(Sintesi redatta da: Marcello Mamini)