Attraverso il testamento solidale le persone possono lasciare parte del proprio patrimonio (eredità) o un determinato bene (legacy) a una o più ONG, senza che ciò danneggi nessuno dei suoi eventuali eredi legittimi. La particolarità delle ONG è che non sono soggette all'imposta di successione, quindi, la donazione andrà per intero alla ricerca, a cause umanitarie, alla tutela del pianeta o a qualsiasi altro progetto.
Inoltre, non esiste un importo minimo o massimo di denaro o beni che possono essere donati. La Commissione Spagnola di Assistenza ai Rifugiati (CEAR) e Manos Unidas sono due degli enti a cui possiamo destinare parte del nostro patrimonio con questo tipo di testamento. Secondo i dati forniti da questi ultimi, infatti, nel 2023 hanno raccolto tra eredità e legati 10 milioni di euro, che rappresentano il 21,4% del loro reddito complessivo.
Il profilo predominante di chi sceglie di lasciare testamento in Spagna è quello di una donna di età superiore ai 60 anni, legata alla Chiesa cattolica e proveniente da regioni come Catalogna, Madrid, Andalusia e Paesi Baschi. Seguono queste comunità autonome, Castilla y León e Aragón. Per provincia, la lista è guidata da Barcellona, seguita da Madrid, Biscaglia, Navarra, Valencia, Asturie e Guipúzcoa.
Secondo la piattaforma www.haztestamentosolidario.org, complessivamente 582 persone hanno deciso di includere fondazioni ed enti no-profit tra i beneficiari dei loro beni in caso di morte. In totale, il numero di testamenti elaborati lo scorso anno in Spagna è stato di 742.123, il 16% in più rispetto al 2022 e due punti sopra il precedente record post-covid, che era stato di 709.082 nel 2021.
E in totale gli spagnoli hanno stanziato complessivamente 54,5 milioni di euro attraverso testamenti di solidarietà, il 33% in più rispetto all’anno precedente. D'altro canto, la donazione media in testamento si aggira intorno ai 23.000 euro, anche se nel 2023 la media è stata di 89.000 euro, destinati al lavoro di diverse organizzazioni. Questi fondi consentono alle ONG di investire nella ricerca su varie malattie, nella tutela dei diritti umani e dell’infanzia e di offrire opportunità a persone in situazioni di estrema povertà.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)