I ricercatori della Boston University, della scuola di salute pubblica di Harvard e del centro di ricerca sul disturbo post-traumatico da stress del Boston Healthcare System (Usa), hanno scoperto che l’ottimismo è alleato della longevità. Chi lo coltiva, infatti, ha maggiori probabilità di vivere fino a 85 anni, se non di più. A trarre i maggiori benefici sarebbero le donne. A questa conclusione i ricercatori sono giunti dopo aver indagato l’approccio alla vita attraverso un test «Psm-R», messo a punto oltre trent’anni fa da un gruppo di colleghi dell’Università del Minnesota (Usa)e rilevando quello che era l’andamento della vita delle persone coinvolte nello studio. Il tutto tenendo in considerazione anche altri fattori in grado di avere un impatto sulla longevità: da quelli legati allo stile di vita (dieta, attività fisica, abitudine al fumo e al consumo di bevande alcoliche) a quelli sociodemografici (incidenza di malattie croniche, depressione, livelli di istruzione e disponibilità economica). Escludendo quello che poteva essere stato l’impatto di queste abitudini, gli autori sono giunti alla conclusione che tanto maggiore era il livello di ottimismo rilevato all’inizio dello studio, maggiori erano le probabilità di vivere più a lungo. Nello specifico, la vita è risultata più lunga, ma soprattutto ben superiori si sono rivelate le possibilità di tagliare (almeno) il traguardo degli 85 anni.
(Fonte: tratto dall'articolo)