Le donne che hanno condiviso confidenze, consigli anti coliche del neonato, tradimenti coniugali, in pratica tutta la vita, con le loro amiche, quando si trovano sulla sessantina hanno ormai imparato ad affrontare insieme la vita e a sostenersi l’un l’altra. Diverso il discorso delle amicizie al maschile che sono quasi sempre alimentate da un denominatore contingente: la carriera, il calcio, la barca, la montagna. Quindi, con il passare del tempo e degli hobby, gli uomini si ritrovano soli, come ha scritto il New York Times. Intanto uno studio australiano del 2005 ha dimostrato l’importanza dell’amicizia, che fa crescere del 22% l’aspettativa di vita. «L’amicizia maschile non fa parte della nostra cultura. Superata l’infanzia, non viene fatto niente per incentivarla», scrive sul New York Times Marla Paul, autrice del saggio in inglese La crisi dell’amicizia. Trovare, creare e mantenere degli amici quando non sei più un ragazzino. Infatti gli uomini difficilmente hanno il bisogno di raccontarsi e raccontare i particolari della propria vita, che hanno invece le donne. Spiega Carla Facchini, sociologa della famiglia all’Università Bicocca di Milano che collabora con «Nestore», l’associazione nata per favorire la preparazione al pensionamento: «L’uomo, da un punto di vista culturale, ha ereditato lo spazio pubblico del lavoro, della politica, del bar sport, dell’economia. Le sue amicizie sono state finalizzate a quei contesti». La relazione tra donne, invece, ha avuto come obiettivo la relazione stessa. Sottolinea Facchini «Un’altra differenza importante tra amicizie maschili e femminili è che le prime tendenzialmente sono di gruppo, quindi poco intime. Le seconde poggiano sulla intimità della condivisione della quotidianità, sono solide e si alimentano nella relazione duale, senza essere esclusive: una donna può avere tante amiche». Gli uomini debbono ricordarsi che arrivati alla pensione il vero patrimonio saranno gli amici ed è meglio investire in loro, perché dopo sarà troppo tardi per correre ai ripari.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)