Parallelamente all’invecchiamento della popolazione cresce il numero dei pazienti con maculopatia, una patologia della retina che nella forma di degenerazione maculare senile (AMD) – umida o secca – rappresenta la principale causa di perdita dell’acuità visiva e di cecità nella popolazione occidentale over 65: solo in Italia ne soffre circa un milione di persone.
Per le forme umide di AMD la terapia è rappresenta da iniezioni intravitreali di farmaco la cui richiesta è in costante ascesa, con tempi di attesa spesso elevati. I trattamenti devono essere costanti e ripetuti, pertanto è necessario definire protocolli che agevolino la somministrazione. Occorre però rivoluzionare il modello organizzativo, velocizzando la tempistica di accettazione, visita, e trattamento, ad esempio snellendo le code, dividendo i pazienti in piccoli gruppi, riducendo la distanza fisica tra i vari punti del percorso. Sono fondamentalmente queste le linee guida individuate dal Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano. Dai dati raccolti, anche attraverso interviste mirate ai pazienti, emergono gravi ritardi sulla somministrazione della cura e la difficoltà per il paziente anziano ad orientarsi attraverso le strutture per passare dall’ambulatorio alla sala chirurgica, ad esempio. La soluzione potrebbe essere un centro retina integrato per gestire ciascun paziente per volta, accompagnandolo senza strappi dalla visita al trattamento chirurgico, in seguito al quale il paziente può essere dimesso per tornare successivamente per il controllo.
Fondamentale sarebbe dividere i pazienti in piccoli gruppi, fissando appuntamenti cadenzati, evitando le lunghe attese. Naturalmente tutto deve essere supportato da una efficiente procedura digitalizzata.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)