L'articolo riferisce delle buone pratiche messe in atto per trasformare le case di riposo in luoghi in cui gli ospiti, anche con demenza, possano essere contenti di abitare perché capaci di riconoscerle come proprie. A partire da un accorgimento semplice come rivestire la porta di accesso alla stanza con la foto di chi la abita, all'idea messa a punto da un direttore di una struttura negli Stati Uniti che ha deciso di trasformare le casa in modo che rappresenti un quartiere. Gli ospiti rientrano negli alloggi che si affacciano su una piccola strada interna con gli ingressi di ogni "casa". Il soffitto digitalizzato riporta le varie fasi del giorno con i tempi dell'orologio biologico. La ricostruzione della strada offre luoghi di incontro "naturali" tra vicini di casa che si possono invitare reciprocamente, grazie all'allestimento di una zona con tavoli rotondi e sedie bistrot. Tutto concorre a ricreare la vita del quartiere, anche l'atmosfera ne riproduce, utilizzando l'aromaterapia, gli odori e i profumi come pure i giardini e gli spazi esterni così che ogni residente, anche se disorientato, può avere i suoi i suoi punti di riferimento e il desiderio di rimanere.
(Sintesi redatta da: Rondini Laura)