La malattia parodontale è associata allo sviluppo successivo di lieve danno cognitivo o demenza, soprattutto nei soggetti con grave infiammazione gengivale ed edentulismo (perdita dei denti).
Almeno ciò è quanto suggerisce una nuova ricerca americana pubblicata su “Neurology”.
Nel corso di un periodo di 20 anni, i ricercatori hanno seguito più di 8.000 individui intorno all'età di 63 anni che non avevano deficit cognitivo o demenza al basale, raggruppandoli in base all'entità e alla gravità della loro malattia parodontale e al numero di denti persi.
I risultati hanno mostrato che il 14% dei partecipanti con gengive sane e tutti i denti al basale hanno sviluppato demenza, rispetto al 18% di quelli con malattia parodontale lieve e al 22% che aveva una grave malattia parodontale.
La percentuale più alta (23%) dei partecipanti che hanno sviluppato la demenza è stato trovato in coloro che erano edentuli (senza denti).
Dopo aver tenuto conto delle comorbilità che potrebbero influenzare il rischio di demenza, i partecipanti edentuli avevano un rischio superiore del 20% per lo sviluppo di MCI o demenza rispetto al gruppo sano.
Poiché lo studio era osservazionale, «non abbiamo conoscenza della causalità, quindi non possiamo dire che se trattando la malattia parodontale è possibile prevenire o trattare la demenza» scrivono gli autori, tuttavia, «lo studio supporta ulteriormente la possibilità che le infezioni orali potrebbero essere un fattore di rischio per la demenza» aggiungono.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)