Due nuovi studi della School of Dentistry della University of Central Lancashire (UCLan) mettono in evidenza come il batterio tipico della parondotite (il Porphyromonas gingivalis) sia coinvolto nei meccanismi che uccidono le cellule del sistema nervoso e dunque nella prevenzione o meno dell’Alzheimer. Nel primo studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, si dimostra l'importanza del legame tra la proteina tau, contenuta nelle cellule nervose, e l'enzima gingipain rilasciato dal batterio Porphyromonas gingivalis.
L'azione del gingipain sulla proteina tau induce la formazione di grovigli che infittendosi progressivamente causano la morte della cellula nervosa. Nel momento in cui muore la cellula nervosa libera un'ulteriore quantità di proteina tau che, legandosi l'enzima, dà nuovamente inizio al micidiale meccanismo, in un loop che si perpetua. Il secondo studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease Reports, esamina il modo in cui l'enzima gingipain contribuisce alla formazione di placche di beta-amiloide, altra lesione tipica di chi soffre di Alzheimer.
Se i due studi confermano il ruolo della parodontite quale fattore di rischio per l'Alzheimer, la buona notizia è che mantenere la salute orale significa ridurre la quantità di enzima in circolo e, di conseguenza, il rischio di formazione di grovigli e di placche che determinano nel tempo il deterioramento delle funzioni cerebrali. Secondo i dati epidemiologici in Italia circa il 50% della popolazione è affetta da una forma di parodontite, che nel 10-15% dei casi è severa.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)